L’8 ottobre è stata la Giornata internazionale del polpo, un animale dalle caratteristiche uniche, con un sistema nervoso diffuso nei tentacoli oltre al cervello nella testa, solitario, dotato di emozioni e di un’intelligenza straordinaria che, per alcuni ricercatori, è simile a quella dei delfini. Tuttavia questo cefalopode è minacciato a causa dell’aumento costante di domanda delle sue carni, ormai parte integrante delle abitudini alimentari di milioni di persone in tutto il mondo.
Settantasei tra associazioni, Compassion in World Farming (Ciwf) in testa, ed esperti che da anni si battono contro questa pratica, hanno inviato un’accorata lettera al governo delle Isole Canarie, che sottolinea anche come negli allevamenti di polpi sarebbero attuate pratiche assolutamente crudeli come l’uccisione tramite l’immersione in acqua ghiacciata, che prevede una lunga agonia degli animali. Una raccolta firme lanciata nel marzo 2023 per lo stesso scopo ha quasi raggiunto il milione, nel momento in cui scriviamo.
Ciwf ha dato un contributo fondamentale alla consapevolezza della particolare e delicata natura del polpo e dei disastri legati alle pratiche di allevamento, con due rapporti: Allevamento di polpi, un disastro annunciato, del 2021, e Uncovering the horrific reality of cctopus farming, del 2023. L’autrice di entrambi i rapporti, Elena Lara, ha dichiarato “Esortiamo con forza le autorità delle Isole Canarie a fare la cosa giusta e respingere una volta per tutte questo progetto crudele e dannoso per l’ambiente. E perché questo messaggio arrivi forte e chiaro, sostenitori e sostenitrici da tutto il mondo celebreranno la Giornata mondiale del polpo con un’azione diretta ai profili social del Governo delle Isole Canarie”, invitando chiunque abbia a cuore i polpi a inviare messaggi al Governo delle Isole Canarie con l’hashtag #StopOctopusFarming.