Dal 14 gennaio in Italia sarà in vigore la direttiva antiplastica Sup (single use plastic) con l’obiettivo di mettere un freno all’inquinamento dovuto alla plastica.
Alla base della rivoluzione green c’è la direttiva 904/CE del 2019 che prende di mira tutti i prodotti realizzati in plastica monouso, ma quelli in plastica oxo-degradabile e gli attrezzi da pesca contenenti plastica. Per «prodotto di plastica monouso» si intende quello «realizzato interamente o parzialmente in plastica, a eccezione del prodotto realizzato in polimeri naturali non modificati chimicamente», mentre le plastiche oxo-degradabili sono le «materie plastiche contenenti additivi che attraverso l’ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in microframmenti o la decomposizione chimica». Di fatto, la direttiva restringe il consumo di quei materiali non in linea con la transizione energetica, che causano inquinamento da microplastiche. Non sono vietati, invece, i prodotti in plastica lavabile e, dunque, riutilizzabili, che perdono del tutto la caratteristica di “usa e getta”.
L’Italia ha recepito la direttiva già nell’aprile scorso: piatti e posate usa e getta di plastica non saranno più utilizzabili, mentre saranno disponibili quelli composti al 100% di plastica biodegradabile. L’elenco degli oggetti banditi dagli scaffali dei negozi a partire dal 14 gennaio è molto più lungo e comprende prodotti come:
- palloncini e bastoni per palloncini
- contenitori per bevande con capacità fino a tre litri, compresi tappi e coperchi
- tazze e contenitori per bevande in polistirolo espanso
- bottiglie per bevande con capacità fino a tre litri
- posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette), piatti e cannucce
- borse di plastica.
Rimane consentita la vendita di questi prodotti fino ad esaurimento delle scorte. L’obiettivo dell’Unione Europea è quello di dimezzare i rifiuti di plastica negli oceani e di ridurre le microplastiche del 30%.
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