Dal 31 dicembre del 2026 sia vietato l’abbattimento dei pulcini maschi della specie Gallus gallus domesticus, con multe per chi contravviene al provvedimento che vanno dai 5 mila ai 50 mila euro, come da Decreto di adeguamento al regolamento CE n.1099/2009 sulla protezione degli animali approvato lo scorso 7 settembre.
Secondo il testo l’uccisione dei pulcini maschi, che avviene poche ore dopo la nascita all’interno degli allevamenti dedicati alla produzione di uova non destinate alla cova, andrà evitato tramite l’implementazione di tecnologie di ovosessaggio, cioè di macchinari capaci di individuare il sesso dell’embrione in modo da prevenirne direttamente la nascita.
Il decreto precisa che la differenziazione tra uova che contengono embrioni di pulcini maschi deve avvenire il prima possibile, e comunque entro quattordici giorni dall’inizio dell’incubazione. Sono però previste delle eccezioni per alcune casistiche, e cioè nelle situazioni di emergenza, definite come i malfunzionamenti dei macchinari di ovosessaggio, in caso non sia stato possibile rilevare il sesso del pulcino e in caso di identificazioni erronee da parte del sistema. Fanno eccezione anche piani che prevedono lo spopolamento (che comunque devono rifarsi al regolamento), il caso in cui l’abbattimento si renda necessario per la sicurezza degli animali e delle persone (prevenzione e diffondersi di malattie), e negli esperimenti scientifici.
In tutte le casistiche in cui è consentito l’abbattimento, il decreto obbliga le aziende ad utilizzare metodi alternativi alla macerazione, e comunque richiede che l’attività sia sottoposta al controllo di un medico veterinario dell’Asl.