Le vitamine sono sostanze organiche che non apportano energia e che non possono essere sintetizzate o prodotte in quantità sufficienti dal nostro organismo, pertanto devono essere introdotte con gli alimenti.
Alcune vitamine possono essere sintetizzate dalle cellule del corpo umano (vit.D e PP), mentre altre dai batteri presenti nell’intestino (vit.B1, B2, B8 e K2), tuttavia i quantitativi sono talmente bassi che diventa indispensabile introdurle anche con la dieta.
Le vitamine si distinguono in due gruppi:
- liposolubili (A, D, E, K) in grado di legarsi ai grassi;
- idrosolubili (vitamina C e vitamine del gruppo B) in grado di sciogliersi in acqua.
Le vitamine liposolubili possono essere immagazzinate in quantità significative nel fegato (vit.A, E, B12), nei muscoli e nel tessuto adiposo (vit.D e E), le idrosolubili invece devono essere introdotte giornalmente. I fenomeni di ipervitaminosi, potenzialmente tossici e pericolosi per la salute, sono pertanto legati ad eccessi di vitamine liposolubili consumate in eccesso e per lunghi periodi.
Le vitamine sono presenti sia negli alimenti di origine vegetale che animale. Un’alimentazione corretta, varia ed equilibrata è in grado di garantire un adeguato apporto di tutte le vitamine. Le procedure di conservazione e cottura degli alimenti possono determinare una significativa perdita del loro contenuto, soprattutto quando i cibi vengono cotti per troppo tempo a temperature troppo elevate e/o in abbondante acqua, oppure se esposti per lunghi periodi all’aria e alla luce.
Per quanto riguarda i vegetali e la frutta è buona abitudine scegliere prodotti di stagione e ben maturi, consumarli, quando possibile, crudi e con la buccia ed evitare di cuocerli troppo a lungo in eccessiva acqua.
Gli sportivi, in particolare gli atleti impegnati in intensi programmi di allenamento per molti mesi consecutivi, possono essere considerati soggetti a rischio di carenza vitaminica, se all’elevato impegno fisico si associano situazioni favorenti come frequenti infezioni, uso di farmaci e abitudini alimentari scorrette. Tuttavia, l’ipotizzato aumento dei fabbisogni viene soddisfatto dall’aumento della razione alimentare, utilizzando una gamma più ampia di alimenti ponendo attenzione alla loro conservazione e alla loro preparazione. Ne consegue che non è giustificata la prescrizione di integratori vitaminici in modo generalizzato per il solo motivo che gli atleti si allenano in modo intenso; corrette abitudini alimentari sono più che sufficienti a garantire la corretta quantità e varietà di vitamine di cui uno sportivo ha bisogno.