Dai dati epidemiologici diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’alcol è considerato il quinto fattore di rischio per il carico di malattia globale.
Nei 30 Paesi dell’Unione Europea il 5,5% di tutti i decessi sono stati causati dall’alcol, in gran parte per patologie oncologiche (29% dei decessi attribuibili all’alcol), cirrosi epatica (20%), malattie cardiovascolari (19%), incidenti stradali e atti di autolesionismo e violenza interpersonale (28%) (1-3).
Oramai sono purtroppo ben conosciuti i danni diretti ed indiretti alla salute causati dal consumo dannoso di alcol, sappiamo infatti che al danno biologico si associano i danni causati da comportamenti irresponsabili che conducono ad azioni violente, ad incidenti mortali o invalidanti, senza tralasciare le ripercussioni in ambito lavorativo, familiare e sociale che ne conseguono. Ai rischi e ai danni precedentemente menzionati vanno aggiunti i costi sostenuti per l’assistenza socio-sanitaria e per la comunità, oltre a perdite di produttività.
Libro Bianco “Informare, educare, curare: verso un modello partecipativo ed integrato dell’alcologia italiana” descrive, per ogni area tematica, lo stato dell’arte, le criticità ed i punti di forza esaminati ed ha valorizzato gli elementi di consenso emersi fino a giungere alle raccomandazioni che rappresentano il risultato di un lavoro condotto in un triennio e che ha trovato nella “Seconda Conferenza Nazionale Alcol”, il momento della più ampia condivisione tra tutti gli Stakeholder dell’alcologia italiana. Il Libro Bianco raccoglie anche riflessioni scaturite all’indomani della Conferenza, soprattutto con l’obiettivo di dare concretezza a tutte le considerazioni, determinazioni e proposte scaturite da questo straordinario momento creativo e costruttivo per il mondo dell’alcologia.
A livello nazionale, l’Italia attraverso il Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025, quale strumento di programmazione nazionale, recepisce gli indirizzi dall’Agenda 2030 di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e rafforza la visione che considera la salute come risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell’essere umano, della natura e dell’ambiente (One Health). Coerentemente con tale scelta strategica, il PNP orienta tutto il sistema della prevenzione verso un approccio di Promozione della Salute, sollecitando le politiche sanitarie ad indirizzarsi non solo al raggiungimento dell’obiettivo di prevenire le condizioni patologiche specifiche, ma anche creare nella comunità e nei suoi membri un livello di competenza, consapevolezza e di empowerment che preservi il capitale di salute.
Tra le raccomandazioni che vengono esplicitate dalla disamina di tale area tematica emerge soprattutto la necessità di attuare una Strategia nazionale intersettoriale e multilivello che superi definitivamente la frammentazione progettuale attuata in modo disomogeneo e incostante a favore di programmi evidence-based supportati da una “infrastruttura” professionale, organizzativa e operativa, adeguatamente supportata da risorse umane, tecniche e finanziarie. Ad affiancare il ruolo strategico del setting Scuola troviamo altri setting che rappresentano interlocutori privilegiati: la Famiglia e la Comunità, dove è possibile valorizzare le funzioni educative e relazionali cruciali per lo sviluppo di adeguate competenze di salute insieme al potenziamento di abilità di vita dell’individuo (life – skill).
Il Libro Bianco affronta un altro ambito sensibile, la guida in stato di ebbrezza (art. 186 del Codice della Strada), sia con la finalità di rendere maggiormente uniformi sul territorio nazionale i percorsi che vengono attivati dal momento in cui il soggetto fermato ai sensi dell’art. 186 del Codice della Strada giunge in Commissione Medico Legale e viene inviato ai Servizi Alcologici o delle Dipendenze, sia per rendere tale setting utile per la intercettazione precoce dei soggetti a rischio di sviluppare i “Disturbi da uso di alcol”.