La proposta di riforma del sistema delle Indicazioni geografiche presentata dalla Commissione europea è una grande opportunità per tutto il sistema dell’agroalimentare italiano e va quindi attentamente valutata e aggiustata “in linea con tre punti fermi: il mantenimento del legame con il territorio, il rafforzamento del sistema di tutela e il potenziamento del ruolo dei consorzi” secondo il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli, intervenuto al convegno “La riforma del sistema delle Indicazioni geografiche, una prima analisi sulla proposta presentata dalla commissione europea”, organizzato da Origin Italia in collaborazione con la fondazione Qualivita.
“Tutti gli attori della filiera e le istituzioni – ha proseguito il ministro – devono fare sistema per portare in Europa la nostra visione strategica del futuro delle Ig: il gioco di squadra è decisivo per affrontare i temi e le riforme attualmente in discussione a livello europeo. I consorzi di tutela poi devono essere i protagonisti veri del nuovo sistema di qualità europeo per garantire tutela e promozione, ma acquisire anche nuove competenze riguardo al controllo dell’offerta e commercializzazione delle produzioni”.
E in questo processo di riforma sono fondamentali le Regioni che “devono avere un ruolo attivo e propositivo, a partire dalle istanze sollevate dai protagonisti del sistema in occasioni di confronto come questo convegno – ha sottolineato l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi – che ha aggiunto -: particolare attenzione deve essere posta sui temi della sostenibilità, della protezione e sul ruolo dei consorzi, sottolineando anche che il modello italiano delle Indicazioni geografiche deve essere in grado di affermarsi a livello europeo”.