La rivoluzione verde a favore del clima, promessa dal governo Draghi, dovrà attendere almeno il 2023. E’ questa la data in cui arriveranno i provvedimenti di imposta su plastica e zucchero, le cosiddette ‘Plastic tax’ e ‘Sugar tax’, come emerso dalla nota seguita all’approvazione del Documento di programmazione di bilancio da parte del Consiglio dei ministri tenutosi il 19 ottobre. Un rinvio che arriva a pochi giorni dall’inizio della Cop26, la Conferenza sul clima che si terrà dal 31 ottobre al 12 novembre a Glasgow, in Scozia. Dieci centesimi in più al litro, 25 per chilo nel caso di prodotti da diluire. E’ questo il costo, quando entrerà in vigore ormai nel 2023, dalla cosiddetta sugar tax.
In base ai consumi, nelle casse dello Stato potrebbero entrare tra i 235 e i 470 milioni di euro, un tema sul quale ovviamente si scontrano due fronti opposti: da una parte le multinazionali del settore che temono perdite e ‘minacciano’ possibili ricadute occupazionali, dall’altra scienziati e emedici che sperano in un effetto disencentivante di bevanze a base di zucchero, tra le responsabili dell’obesità.
Stesso destino, il rinvio al 2023, per la plastix tax. Una imposta che, come disegnata nell’ultima versione, vale 45 centesimi per ogni chilo venduto di prodotti di plastica monouso.
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Plastic e Sugar Tax, la rivoluzione verde può attendere: le due imposte rinviate al 2023 nella manovra