Lo spreco alimentare si verifica lungo tutta la catena di approvvigionamento, raccolta, stoccaggio, trasporto, trasformazione, distribuzione del cibo, fino al consumo da parte dei singoli. Per la Regione Emilia-Romagna, occorre quindi lavorare anche sulla sponda delle imprese di produzione e distribuzione: i possibili “donatori” di cibo, promuovendo una rete di aziende disposte a donare o a fornire i prodotti in eccedenza.
Va in questa direzione il progetto dell’assessorato all’Agricoltura, che ha coinvolto 11 mila aziende agricole dell’Emilia-Romagna. Il progetto consiste nel riconoscere alle aziende agricole associate in Organizzazioni di Produttori (26 in regione), disposte a cedere, in cambio di una compensazione in denaro, i prodotti ortofrutticoli in eccedenza e difficilmente collocabili sul mercato ad Enti del Terzo settore impegnati nella raccolta di cibo gratuito per le persone indigenti. Si tratta di un’operazione resa possibile da specifici regolamenti comunitari che normano l’Organizzazione comune dei mercati (Ocm), e da fondi europei destinati a questo scopo. Si realizza così un circolo virtuoso che da un lato sostiene i più poveri, e dall’altro evita la distruzione di prodotti di qualità e il crollo dei prezzi di mercato. Dal 2012 al 2020, le aziende agricole dell’Emilia-Romagna che hanno aderito al progetto hanno donato oltre 36 tonnellate di prodotti ortofrutticoli, ricevendo una compensazione di circa 18 milioni di euro.
Ma la Regione insiste anche sulla necessità di informare e sensibilizzare i cittadini, soprattutto quelli più giovani, e lo ha fatto con la campagna informativa ‘Stop allo spreco’, che a maggio 2020 è arrivata alla seconda edizione, coinvolgendo il mondo della scuola in un percorso educativo dedicato al cibo e alle buone abitudini per non sprecarlo.