
Dopo mesi di esitazione, la Commissione europea presenterà mercoledì prossimo (2 luglio) la sua proposta di emendare la Legge europea sul clima inserendo un nuovo target di taglio di emissioni al 2040, quello del -90 per cento rispetto al 1990, visto come tappa intermedia nel percorso verso lo zero di metà secolo.
Bruxelles vuole portare a casa l’obiettivo – magari con flessibilità per gli Stati membri, tenendo conto dell’acquisto di crediti di carbonio internazionali e del finanziamento di progetti virtuosi al di fuori dell’Europa – prima di volare in Brasile per la Conferenza delle parti delle Nazioni Unite (Cop30) di Belém e, dunque, ha bisogno di tempo tecnico affinché i co-legislatori – Consiglio Ue e Parlamento – approvino la modifica. Ma la questione è scivolosa, soprattutto in un mandato Ue in cui la fanno da padroni i temi della difesa, della competitività e della semplificazione. Alcuni Paesi, come Italia, Repubblica Ceca e Ungheria, contestano l’obiettivo di riduzione del 90 per cento. La Francia chiede precisione sugli strumenti e sui modi politici per raggiungerlo.