
Partito tra le speranze dieci giorni fa a Ginevra, il negoziato multilaterale per un nuovo trattato internazionale sulle plastiche si e’ rivelato un fallimento. I colloqui di Ginevra per mettere a punto il primo accordo globale per la lotta contro l’inquinamento da plastica si sono conclusi nella notte senza accordo.
Partecipavano alle trattative, note ufficialmente come Intergovernmental Negotiating Committee (INC) – sessione 5.2, 185 Paesi tra cui l’Italia. Di fronte a posizioni inconciliabili e all’assenza di consenso sull’ultima proposta di testo, il presidente della quinta tornata negoziale per una trattato vincolante sulla plastica, Ambasciatore Luis Vayas Valdivieso, ha aggiornato la sessione, che riprenderà “ad una data futura”.
Molti Stati membri hanno espresso profonda delusione per l’assenza di risultati alle trattative di Ginevra, considerate come l’ultima possibilità di giungere ad un’intesa. Anche per la direttrice esecutiva del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), Inger Andersen,”non siamo arrivati dove volevamo”, anche se, “in un’epoca di notevole complessità politica, di sfide economiche e ovviamente di complessità multilaterale”, a Ginevra sono stati fatti “progressi significativi” e “sono state chiarite le linee rosse”, ha detto la Andersen ai giornalisti. “Questo lavoro non si fermerà perché l’inquinamento da plastica non si fermerà”, ha aggiunto.
Secondo le Nazioni Unite, ogni anno vengono generate oltre 460 milioni di tonnellate di plastica e circa il 75% finisce tra i rifiuti. Se non si interviene con misure concrete, la produzione globale potrebbe raggiungere 884 milioni di tonnellate entro il 2050 e 1,2 miliardi entro il 2060. Il mancato accordo ha provocato preoccupazione nelle associazioni ambientaliste: “Deve essere un campanello d’allarme per il mondo intero: porre fine all’inquinamento da plastica significa affrontare direttamente gli interessi dei combustibili fossili”, ha affermato Greenpeace in un comunicato secondo cui, se “la stragrande maggioranza” dei governi desidera un accordo solido, “una manciata di malintenzionati ha usato la procedura per mandare a monte tale ambizione. Non possiamo continuare a fare la stessa cosa e aspettarci un risultato diverso”.