Sono circa 735 milioni le persone che soffrono la fame nel mondo eppure la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) stima che a livello globale, il 13% del cibo viene perso nella catena di distribuzione, dal post-raccolto alla pre-vendita al dettaglio e un ulteriore 17% del cibo viene sprecato a livello familiare.
Inoltre, molti dei sistemi agroalimentari mondiali non sono sostenibili, poiché degradano i terreni agricoli, contribuiscono alle emissioni di gas serra e alla perdita di biodiversità e consumano acque sotterranee.
La Fao ricorda che l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile si propone di dimezzare la quantità di rifiuti alimentari pro capite a livello globale, a livello di distribuzione e consumo, e di ridurre le perdite alimentari lungo le catene di produzione e di approvvigionamento.
Dunque, in previsione della Giornata internazionale di sensibilizzazione contro lo spreco del cibo, che si è celebrato il 29 settembre, la Fao sottolinea che restano solo pochi anni per raggiungere questo obiettivo e dunque che l’urgenza di aumentare l’azione per ridurre le perdite e gli sprechi alimentari non può essere sottovalutata.
“Ridurre le perdite e gli sprechi alimentari offre benefici climatici immediati, migliorando al contempo la sostenibilità complessiva dei nostri sistemi alimentari, una trasformazione non nutrizionale necessaria per le generazioni attuali e future” conclude.