Le aflatossine sono tossine prodotte da funghi della specie Aspergillus in particolari situazioni climatiche: climi caldi e umidi aumentano il rischio della loro presenza negli alimenti e nei mangimi.
La contaminazione del latte prodotto dagli animali allevati avviene di solito per ingestione di mangimi (soprattutto mais e altri cereali) contaminati .
Il latte e i prodotti derivati (siero, formaggi e alimenti per lattanti) possono rappresentare quindi una potenziale fonte di rischio di assunzione di aflatossina.
Qualora i livelli di presenza negli alimenti superino determinati valori, possono rappresentare un rischio per la salute dell’uomo, per la loro potenziale azione cancerogena e genotossica.
Per questo motivo normative europee e nazionali hanno fissato limiti residuali massimi nel latte e in altri alimenti.
La Regione Emilia-Romagna attua un piano di prevenzione e controllo nei confronti di questo potenziale rischio, lungo tutta la filiera lattiero casearia, nonché in altri alimenti e mangimi.
A seguito dell’entrata in vigore dei nuovi Regolamenti comunitari (UE) 2017/625 e (UE) 2019/627, alla luce dei risultati delle analisi e dei controlli eseguiti negli ultimi anni lungo la “filiera latte”, ed in considerazione di quanto previsto dal nuovo “Piano nazionale di controllo ufficiale dei contaminanti agricoli e delle tossine vegetali negli alimenti 2020-2022”; si è ritenuto necessario provvedere ad un aggiornamento delle linee guida regionali.
Ai fini della prevenzione, oltre all’attività di controllo ufficiale effettuata dai Servizi Veterinari e Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione delle AUSL lungo tutta la filiera del latte, prodotti derivati, ed altri alimenti e mangimi, è molto importante l’attività di autocontrollo svolta dall’operatore del settore alimentare, che è comunque il primo responsabile della sicurezza degli alimenti prodotti.
Documenti:
Linee Guida Aflatossine Regione Emilia-Romagna