La plastica sta danneggiando il pianeta: è un dato di fatto. Tuttavia, che piacciano o no, i materiali plastici sono parte integrante della vita moderna, motivo per cui gli scienziati si sono concentrati su loro alternative ricavate dal petrolio non rinnovabile. Un polimero promettente è il polietilene furanoato (PEF), un’alternativa biocompatibile al 100 % al polietilene tereftalato (PET) a base di petrolio utilizzato per produrre oltre 500 miliardi di bottiglie di plastica ogni anno. PET è il nome chimico del poliestere.
Una recente valutazione, sottoposta a revisione paritaria, del ciclo di vita (LCA) delle applicazioni PEF sviluppate dall’azienda di tecnologia chimica olandese Avantium ha dimostrato che la sostituzione dell’uso del carbonio fossile nel PET con carbonio totalmente rinnovabile nel PEF nella produzione di bottiglie da 250 ml e 500 ml comporterebbe un calo significativo delle emissioni di GES. La LCA è stata condotta nell’ambito del progetto PEFerence, finanziato dall’UE e coordinato da Avantium.
L’azienda olandese ha sviluppato una tecnologia denominata YXY® per convertire gli zuccheri vegetali in un polimero completamente riciclabile. Il polimero che ne risulta, biocompatibile al 100 %, riciclabile e degradabile, combina caratteristiche ambientali con prestazioni superiori rispetto al PET. Vanta infatti migliori proprietà barriera per CO2 e ossigeno (allungando quindi la durata di conservazione dei prodotti confezionati) e una maggiore resistenza meccanica (portando a imballaggi in PEF più sottili che richiedono meno risorse). Ha anche una resistenza al calore superiore di 12 °C rispetto al PET.
L’LCA ha analizzato 16 diverse categorie di impatto, che riguardano l’impatto ambientale delle soluzioni di imballaggio in PEF in tutte le fasi rilevanti del ciclo di vita, dall’inizio alla fine. I risultati hanno indicato che le bottiglie in PEF ridurrebbero le emissioni di GES del 33 % rispetto alle bottiglie in PET.