
In Italia, già a 9 anni un bambino su tre ha un eccesso di peso e uno su dieci è obeso.
“Delle prospettive di cura e prevenzione si è parlato a Verona in un convegno coordinato da Claudio Maffeis, direttore della Uoc Pediatria B sede del Centro Regionale di Diabetologia pediatrica. Due le malattie metaboliche che oggi hanno maggiore impatto sulla popolazione pediatrica: obesità e diabete tipo 1” si legge su Ansa.
Lo sottolineano gli esperti intervenuti a un recente convegno nazionale, ricordando anche i dati pubblicati su The Lancet, che confermano come l’obesità infantile sia una malattia complessa, legata a fattori genetici, ambientali e comportamentali, e non solo a scelte alimentari o sedentarietà.
Prevenire è possibile già dalla gravidanza, mentre per i casi più gravi sono disponibili farmaci anche per bambini a partire dai 12 anni, in grado di ridurre peso e fattori di rischio metabolici.
Il convegno ha inoltre ricordato la distinzione con il diabete tipo 1, malattia autoimmune che colpisce i giovani e richiede terapia insulinica, e ha evidenziato l’importanza di nuove strategie diagnostiche e dispositivi tecnologici per migliorare il controllo della glicemia.
” L’obesità si cura grazie a nuovi farmaci utilizzabili già dai 12 anni di età. La terapia è efficace per il calo di peso e migliora anche tutti i fattori di rischio associati. Il diabete di tipo 1 è tipico dell’età pediatrica, da 0 a 18 anni, e ha un’incidenza di un caso ogni 800 giovani. Questa forma di diabete necessita della somministrazione di insulina più volte al giorno e del controllo costante della glicemia. Ci sono però delle novità; i test diagnostici permettono di identificare il diabete tipo 1 nei bambini prima che compaiano i sintomi, tramite un semplice esame del sangue. Se il test è positivo, ci sono terapie innovative con anticorpi monoclonali che rallentano la progressione della patologia” conclude Ansa.