Quando si utilizza uno stesso tagliere per lavorare diversi alimenti (verdura, carne, pesce, ecc.), si corre il rischio di “trasferire” eventuali batteri patogeni da un alimento all’altro. Tecnicamente si chiama contaminazione crociata e può essere pericolosa quando interessa alimenti che si mangiano crudi. Ad esempio se tagliamo della carne di pollo contaminata con batteri patogeni il tagliere può contaminarsi; se successivamente sulla stesso tagliere lavoriamo dell’insalata o della frutta queste ultime possono “infettarsi”. Per la carne di pollo generalmente non ci sono problemi perché viene cotta e i microrganismi sono distrutti. Per quanto riguarda invece la frutta o l’insalata che mangiamo crude il rischio di contrarre una tossinfezione alimentare è concreto.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Purdue negli Stati Uniti, avvalendosi delle nanotecnologie, ha sviluppato un tagliere con una potente attività antibatterica.
La superficie del tagliere è stata ricoperta da sottile strato di materiale impregnato di nanoparticelle di un polipeptide “antibiotico” in grado di eliminare i batteri che vengono a contatto.
L’efficacia decresce con il tempo, ma nello strato antibatterico è incluso un sistema che si colora quando c’è il decadimento.
Fidarsi della tecnologia è bene, ma difficilmente riuscirà a sopperire al mancato rispetto delle norme igieniche. Se il nuovo tagliere verrà messo in commercio si può acquistare, ma non aspettiamoci miracoli; anzi se non si fa attenzione all’igiene potrebbe essere inutile.