Mettere per iscritto sulle etichette che le bevande zuccherate possono nuocere alla salute aiuta a limitarne il consumo?
L’interrogativo è al centro di discussioni molto accese, che contrappongono chi chiede l’adozione obbligatoria di richiami sui danni alla salute a chi, invece, sostiene che l’effetto sarebbe irrilevante. Ora però sarà più difficile sostenere quest’ultima posizione (in genere sostenuta dai produttori), visto che una grande metanalisi, effettuata dai ricercatori della Chan School of Public Health di Harvard e presentata alla conferenza Nutrition 2020, tenuta virtualmente nei giorni scorsi, dimostra che l’efficacia dei cosiddetti warning c’è ed è misurabile.
Gli autori hanno preso in considerazione 23 studi pubblicati su riviste peer reviewed (quindi con revisione dei lavori da parte di esperti) che hanno coinvolto oltre 16.200 persone, e dimostrato i diversi tipi di conseguenze che possono avere le etichette di avvertimento sui rischi di un consumo eccessivo di bibite zuccherate.
Secondo gli autori, l’adozione (anche obbligatoria) di etichette sulle bevande zuccherate con richiami agli effetti su peso, diabete, carie e altre malattie direttamente associate alle calorie di troppo e agli zuccheri assunti insieme alle bibite servirebbero ad attirare l’attenzione e convincere tutti a consumare queste bevande solo in circostanze del tutto particolari e sempre saltuariamente.