Che l’olio extravergine di oliva faccia bene alla salute è opinione diffusa. Meno nota invece è la possibilità che l’«oro verde» riesca a proteggerci dalle demenze.
Ipotesi non da escludere, però, dal momento che un’alimentazione che ne sia ricca potrebbe prevenire l’accumulo tossico della proteina tau, rilevabile nel cervello delle persone ammalate di Alzheimer.
Abbiamo chiesto a Giorgio Giaccone, direttore dell’unità operativa complessia di neurologia 5 e neuropatologia dell’Istituto Besta di Milano, se si può dire che l’olio d’oliva aiuta a prevenire l’Alzheimer e altre demenze. «Vorrei richiamare il titolo di un articolo di qualche anno fa sulla rivista Trends in Neurosciences: “Too much good news”. Si riferiva, con ironia, alle tante buone notizie sulla terapia per l’Alzheimer che arrivano dagli esperimenti sui topi, ma che quasi mai poi trovano conferma nell’uomo. I topi transgenici impiegati in questi studi sono modelli imperfetti della malattia. E tanti successi in laboratorio non si sono mai tradotti in cure o in indicazioni preventive efficaci nell’uomo». Piuttosto, secondo l’esperto, «è fondamentale puntare sulla prevenzione dell’Alzheimer, anche se non è semplice, visto che la malattia ci mette anche vent’anni a svilupparsi».