La Commissione ha deciso oggi di dare una risposta positiva all’iniziativa dei cittadini europei (ICE) “End the Cage Age” (Basta animali in gabbia), la sesta iniziativa andata a buon fine con il sostegno di oltre 1 milione di cittadini in tutta l’UE. Nella sua risposta la Commissione delinea un piano per presentare entro il 2023 una proposta legislativa volta a vietare le gabbie per una serie di animali da allevamento. La proposta sarà inserita nella revisione in corso della legislazione sul benessere degli animali nel quadro della strategia “Dal produttore al consumatore”.
Risposta della Commissione all’ICE
La legislazione in vigore in materia di protezione degli animali riguarda tutti gli animali da allevamento, ma solo le galline ovaiole, i polli da carne, le scrofe e i vitelli sono contemplati dalla normativa sull’uso delle gabbie. Nella sua risposta all’ICE, la Commissione si impegna a presentare, entro la fine del 2023, una proposta legislativa per eliminare gradualmente e infine vietare l’uso di sistemi di gabbie per tutti gli animali specificati nell’iniziativa.
La proposta della Commissione riguarderà in particolare:
gli animali già contemplati dalla normativa: galline ovaiole, scrofe e vitelli;
altri animali specificati nell’ICE: conigli, pollastre, galline ovaiole riproduttrici, polli da carne riproduttori, quaglie, anatre e oche. Per questi animali la Commissione ha già chiesto all’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) di integrare i dati scientifici esistenti per determinare le condizioni necessarie per vietare le gabbie.
Prossime tappe
Poiché per porre fine all’uso delle gabbie sarà necessario modificare gli attuali sistemi di allevamento, la Commissione terrà conto delle implicazioni socioeconomiche e ambientali delle misure da adottare e dei benefici per il benessere degli animali in una valutazione d’impatto che dovrà essere completata entro la fine del 2022. In tale contesto svolgerà una consultazione pubblica al più tardi entro l’inizio del 2022. La Commissione valuterà se sia possibile fare in modo che la legislazione proposta entri in vigore a partire dal 2027.