Il disturbo del “binge eating disorder”: nei giovani può essere anche il troppo tempo trascorso davanti agli schermi
I bambini che passano troppo tempo con gli occhi fissi su uno schermo – sia esso del cellulare, computer o tablet – rischiano di favorire l’insorgenza del disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder) nel giro di 12 mesi.
A documentarlo sono i risultati di uno studio condotto su oltre 11mila bambini di 9-10 anni, pubblicati sull’International Journal of Eating Disorders. I piccoli presi in esame, in partenza, hanno riferito quanto tempo trascorrevano davanti a uno schermo, di qualsiasi tipo e per qualsiasi motivo: dalla televisione a Youtube, dai video games alle chat dei social network. Sempre alla partenza, ma pure un anno dopo l’inizio della ricerca, i genitori (o i tutori dei ragazzi) hanno completato un questionario per valutare l’eventuale comparsa del binge eating disorder.
In generale, i giovani hanno dichiarato di trascorrere una media di quattro ore al giorno davanti a uno schermo e quanti sono diagnosticati del disturbo se erano 0.7 per cento all’inizio, dopo un anno risultano quasi raddoppiati (1.1 per cento). Un’ora in più dalla partenza, nel giro di un anno, rischia dunque di tradursi in un più elevato rischio di «abbuffate» senza controllo. La più «pericolosa» risulta l’attività sui social network: un’ora al giorno dedicata fa schizzare su il rischio di binge eating del 62 per cento.