Si stima che in media una diagnosi di diabete all’età di 40 anni riduca l’aspettativa di vita di circa 6 anni negli uomini e di circa 7 anni nelle donne e che la metà di questa riduzione sia imputabile alle malattie cardiovascolari.
Questi sono alcuni dei dati presentati nel Rapporto del 12th Italian Diabetes Barometer Forum che si è svolto a Roma, organizzato da Italian Barometer Diabetes Observatory (Ibdo) Foundation, Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Health City Institute, I-Com Istituto per la competitività, Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni italiane e Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle città”.
Nel nostro Paese, la conoscenza dei fattori di rischio cardiovascolare sembra essere migliore rispetto ai dati internazionale; tra i partecipanti, il 90 per cento riconosce il ruolo del sovrappeso/obesità, l’89 per cento dell’ipertensione, l’88 per cento dell’ipercolesterolemia e dell’iperglicemia. Tuttavia, percentuali importanti di pazienti ignorano il rischio associato all’inattività fisica, al fumo, a una dieta ricca in grassi e alla familiarità e circa la metà dei partecipanti non ha identificato come fattori di rischio cardiovascolare avere il diabete da più di 5 anni o avere oltre 65 anni di età.
Leggi il rapporto completo