È della fame che stiamo parlando. Quella vera. Non trovarsi i soldi in tasca, per colpa di un maledetto virus partito chissà da dove, gioca brutti scherzi.
Tutto questo deve aver mosso alcuni cittadini diperati. È così che i casi di aggressione ai rider, quei lavoratori che in bicicletta consegnano prodotti alimentari a domicilio, aumentano a vista d’occhio.
Nei giorni scorsi episodi di questo tipo si sono ripetuti in diverse città d’Italia. Tanto che i sindacati lanciano l’allarme: “Rapine e aggressioni si erano verificate tante volte anche in passato, ma mai i rider erano stati derubati del cibo destinato alla consegna”. Questi reati sono il simbolo che qualcosa nel Paese non va. Il coronavirus faceva paura già mesi fa. Ma oggi, oltre al Covid-19, è il senso inappagato della fame a fare più vittime. L’ultimo caso di violenza è stato registrato a Lucca. Qui una coppia di 40enni ha strappato dalle mani di un giovane le pizze che stava per consegnare. E lui è fuggito per paura che gli saccheggiassero anche il borsello. A Bologna hanno rubato la bici a un fattorino in centro. A un ragazzo di 25 anni, in zona Porta Venezia a Milano, è stata rubata una cassetta di verdura.
Un altro rider milanese racconta di essere stato derubato di due confezioni di uova, sabato scorso in zona Loreto, mentre denunce di episodi simili a Porta Romana corrono sulle chat whatsapp dei fattorini.
Non è che in passato non sia mai successo, ma i furti hanno sempre avuto per oggetto i soldi. Mai il cibo. Adesso la situazione complicata fa emergere anche questo fenomeno.