Marcia indietro dell’Unione Europea: la Commissione si rimangia le promesse sul benessere animale e non pubblica la proposta legislativa contenente il divieto dell’uso delle gabbie.
La Commissione europea non ha mantenuto l’impegno, preso a fronte delle richieste chiare e inequivocabili di milioni di cittadini, di proteggere con leggi più adeguate miliardi di animali allevati in Europa. Il programma di lavoro 2024 di Bruxelles mostra che la Commissione sta facendo dietrofront sull’impegno formale di proporre una normativa per vietare l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti, venendo meno alla sua responsabilità nel processo democratico di risposta alle Iniziative dei Cittadini Europei.
Restano così in sospeso le normative sugli animali da allevamento, sulla macellazione e sull’etichettatura. Particolarmente preoccupante è l’assenza di una chiara tempistica per il regolamento sulle condizioni degli animali in allevamento, attraverso il quale la Commissione avrebbe dovuto mantenere l’impegno, preso formalmente e pubblicamente nel 2021, di proporre una legislazione per eliminare gradualmente le gabbie, in risposta all’Iniziativa dei Cittadini “End the Cage Age”, firmata da 1,4 milioni di cittadini. La mancata menzione delle suddette proposte normative nel programma di lavoro rende molto probabile che le stesse vengano differite alla prossima Commissione.
Un altro importante documento mancante è il Quadro legislativo per i sistemi alimentari sostenibili, anch’esso atteso per la fine del 2023. Il rinvio di questa iniziativa ostacolerà la necessaria trasformazione del sistema alimentare e non riuscirà ad allineare le politiche agricole e alimentari con gli obiettivi di sostenibilità e climatici dell’Ue. Nel programma è assente anche la tanto attesa revisione del regolamento Reach nell’ambito della strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili. Questo regolamento fondamentale è stato a lungo discusso come elemento centrale del Green Deal dell’Ue per raggiungere l’obiettivo di un ambiente privo di sostanze tossiche e come elemento chiave per contribuire a promuovere ulteriormente un programma che anticipi in termini più concreti l’eliminazione graduale dei test sugli animali.