La pandemia di Covid-19 ha cambiato il nostro modo di vivere, anche per quelle che sono le abitudini alimentari e legate all’attività fisica. La riscoperta forzata dell’habitat domestico ha portato a modificare la dieta e l’attitudine a fare sport.
La prima fotografia delle abitudini degli italiani durante il lockdown emerge dai risultati preliminari di un’indagine condotta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Roma Tor Vergata, che per due settimane ha chiesto a oltre cinquemila italiani di rispondere a una serie di domande mirate a valutare quanto stessero cambiando i consumi alimentari e lo stile di vita nella fase 1 della pandemia di Covid-19.
Il 48 per cento degli intervistati ha dichiarato di alleviare l’ansia con alimenti che erano ricchi di carboidrati (quasi 1 persona su 2 si è dilettata preparando i dolci e 1 su 3 impastando pizze e focacce in casa). Una ricaduta inevitabile, per certi versi, visto che la voglia di alimenti ricchi in zuccheri semplici può scattare in particolare in periodi caratterizzati da un forte stress (craving).
Questa evoluzione dei comportamenti, abbinata alla ridotta attività fisica e al crescente ricorso allo smart working (rituale per un terzo degli intervistati), ha portato quasi la metà dei partecipanti all’indagine (48 per cento) a registrare un aumento del peso corporeo.
Alla luce dei dati riportati, i ricercatori raccomandano di seguire una dieta sana ed equilibrata con materie prime salubri e genuine, riducendo quanto più possibile i prodotti confezionati e processati.