Ripristino e cura degli ecosistemi naturali e delle reti ecologiche (network) per una agricoltura ecosostenibile, con approccio agro-bioecologico e difesa delle risorse naturali, partendo dalle disponibilità idriche all’irrigazione. In funzione della produzione di cibo.
tra gli obiettivi della partnership tra Fao e Ordine nazionale dei biologi (Onb), le cui basi sono state gettate in un recente incontro a Roma, nei locali del centro formazione dell’Onb. Nel meeting è stata concordata la creazione di un’apposita cabina di regia cui toccherà il compito di verificare sul campo le varie possibilità e tracciare le coordinate per il varo di protocolli d’intesa tra Onb e Fao mirata all’inserimento dei Biologi, anche attraverso percorsi di formazione, in progetti in tutto il mondo.
Un impegno sempre più importante in un contesto in cui, secondo la mappa elaborata dall’Osservatorio europeo sulla siccità (Edo), e, prima anche uno studio del Cnr, in Abruzzo le aree a rischio sono tra il 30 e il 50 per cento; stesso range di Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, e Campania, mentre in Sicilia si arriva al 70%, in Puglia il 57%, nel Molise il 58%, in Basilicata il 55%. Ad essere presa in considerazione dall’Osservatorio 3 indicatori di siccità: confronto tra le precipitazioni attuali e quelle degli anni passati nello stesso periodo, anomalia di umidità del suolo e impatto della siccità sulla vegetazione. Altre aree giallo arancioni nella mappa dell’Edo, sono Molise, Piemonte, la costa romagnola, territori sparsi di Toscana ed Umbria, e fino in Val d’Aosta e Alto Adige.