La “doggy bag”, cioè la possibilità di chiedere gli avanzi al ristorante per poterli portare a casa, è un’abitudine molto poco diffusa in Italia. Ma le cose potrebbero cambiare a breve, da un lato per la sempre maggior consapevolezza del problema dello spreco alimentare, dall’altro perché più di una proposta di legge punta a regolamentare questa possibilità. I ristoratori comunque si dicono pronti e anzi ricordano già come da tempo esistono iniziative in questo senso portate aventi proprio dagli esercenti.
Da un’indagine presentata a Roma il 24 gennaio da Fipe Confcommercio e Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica), dal titolo “Spreco alimentare: al ristorante la Doggy Bag si chiama Rimpiattino”, risulta che solo il 15,5% degli italiani porta a casa il cibo non consumato durante un pranzo o una cena al ristorante – percentuale che scende addirittura all’11,8% se consideriamo il vino – ma che la quasi totalità dei ristoratori (91,8%) è attrezzata per consentirlo.
D’altro canto però, il 74% degli italiani si dice a favore della possibilità di portare a casa il cibo che non è riuscito a consumare. E anzi per il 22% di essi è addirittura una variabile importante nella scelta del ristorante. La soluzione all’annosa questione quindi è probabilmente quella di far incontrare domanda e offerta, facendo diffondere questa consuetudine per via volontaria più che per obbligo di legge.