L’allarme arriva da Trieste, attraverso una rivista internazionale dedicata alla salute degli adolescenti (Journal of Adolescent Health). All’uscita dal lockdown – almeno nella città giuliana – c’è stato un picco di gravi intossicazioni da alcol, spesso misto a sostanze (cannabinoidi per lo più), tra giovani e giovanissimi.
Punto di osservazione: un pronto soccorso per adulti e un pronto soccorso pediatrico, date le età che si sono segnalate all’attenzione dei ricercatori dell’Università di Trieste (13-24 anni). Tutti i ragazzi hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere raggiungendo le due strutture in ambulanza. E in un caso sono stati necessari il ricovero in terapia intensiva e l’intubazione, a causa di un’inalazione polmonare dopo un episodio di vomito.
I numeri sono eloquenti: più che per vastità, per lo scatto percentuale rispetto all’anno precedente. Nelle tre settimane dopo la fine della quarantena, sono arrivati ai pronto soccorso 221 giovani pazienti. Nello stesso periodo del 2019, invece, erano stati 506. Però l’anno scorso chi era intossicato di alcol rappresentava il 2.96 per cento. Quest’anno, l’11.31 per cento.