In una sentenza pubblicata giovedì (15 aprile), la Corte di giustizia europea (CGCE) con sede a Lussemburgo ha respinto tutte le argomentazioni avanzate dai Paesi Bassi per dimostrare che il divieto dell’UE alla pesca elettrica non si era basato sui migliori pareri scientifici disponibili.
La Corte di giustizia ha sottolineato che i legislatori dell’UE non sono obbligati a basare la loro “scelta legislativa in merito alle misure tecniche solo sui pareri scientifici e tecnici disponibili”, aggiungendo che esiste anche un’ampia discrezionalità legislativa nel campo della pesca.
Sebbene il progresso scientifico e tecnico sia promosso tra i principali obiettivi dell’UE, ciò non significa che il legislatore sia obbligato a trasporre ogni nuova tecnica in un atto legislativo per il solo motivo di innovazione, si legge nella sentenza.
Per la Corte, i legislatori dell’UE hanno sufficientemente spiegato le ragioni per discostarsi dai pareri scientifici nell’adottare le disposizioni in questione.
I giudici hanno anche ricordato che nessuno degli studi tecnici disponibili afferma che questo metodo non ha impatti negativi sull’ambiente.
La pratica della pesca a strascico consiste nell’invio di segnali elettrici per stordire e spaventare i pesci lontano dal fondo del mare prima di raccoglierli nelle reti.
Sebbene ufficialmente bandito a livello dell’UE nel 1998, un sistema di deroghe istituito nel 2006 ha consentito ai pescherecci olandesi di continuare la pratica su vasta scala nel Mare del Nord.
La sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee ha, quindi, confermato che l’uso di correnti elettriche nelle acque per la cattura del pesce sarà illegale a partire dal 30 giugno del 2021.
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Fonte:
ECJ confirms electric fishing ban, says science cannot justify all