Lo sviluppo di nuove classi di antibiotici con meccanismi di azione diversi da quelli odierni risulta l’unica soluzione al problema dell’antibiotico-resistenza. Sebbene la ricerca sia maggiormente orientata su molecole puramente organiche, per lo più derivate da modifiche strutturali dello scaffold di antibiotici già in commercio, una nuova e competitiva alternativa sta finalmente emergendo, che riguarda l’utilizzo di complessi metallorganici ad uso antimicrobico.
Ciò che rende i complessi metallici ottimi alleati nel trattamento delle infezioni batteriche è la loro tridimensionalità, che si traduce nell’ottenimento di una vasta gamma di configurazioni 3D che la molecola può assumere nel momento in cui va ad interagire con il recettore bersaglio del biota.
La sfida che la comunità scientifica dovrà affrontare sarà quella di trovare la perfetta combinazione ligando-ione inorganico al fine di ottenere il complesso finale dotato delle caratteristiche necessarie per ottenere un’azione complessiva battericida o batteriostatica. Le combinazioni sono del tutto infinite e, di conseguenza, anche i meccanismi di azione associati, senza pensare che ad ogni elemento e ad ogni carrier organico corrisponde una peculiare azione biologica che rende il complesso finale un agente del tutto rivoluzionario.