Il Consiglio UE riconosce (e remunera) il ruolo delle aziende agricole nel sequestro del carbonio
Il Consiglio ha adottato le conclusioni su un piano per incentivare le pratiche agricole che aiutano a catturare e sequestrare il carbonio nei suoli agricoli. Le misure per il Carbon farming aiuteranno a raggiungere l’obiettivo climatico dell’UE per il 2030 e offriranno agli agricoltori una nuova fonte di reddito.
I ministri dell’agricoltura, riuniti oggi a Bruxelles, hanno adottato le conclusioni sul sequestro del carbonio nei suoli agricoli, sulla base delle parti della comunicazione della Commissione che si occupano di agricoltura e silvicoltura, e mirano a incoraggiare le pratiche agricole che aiutano a catturare il carbonio dall’atmosfera e ad immagazzinarlo nel suolo o nella biomassa in modo sostenibile. Queste pratiche possono includere, sul lato agricolo, piantare siepi o alberi, coltivare leguminose, utilizzare colture da cattura (catch crops) e colture di copertura (cover crops), praticare l’agricoltura conservativa e mantenere le torbiere, e sul lato forestale, imboschimento e riforestazione.
Nelle sue conclusioni, il Consiglio ha accolto favorevolmente la comunicazione e ha riconosciuto il ruolo chiave che l’agricoltura e la silvicoltura potrebbero svolgere nella lotta ai cambiamenti climatici rimuovendo il carbonio dall’atmosfera.
I ministri hanno inoltre riconosciuto l’importanza di fornire agli agricoltori e ai silvicoltori un sostegno finanziario sufficientemente incentivante a complemento della politica agricola comune, proveniente da risorse sia pubbliche che private, al fine di incoraggiarli ad adottare queste pratiche rispettose del clima.
Gli Stati membri hanno inoltre sottolineato che lo scopo principale dell’agricoltura dell’UE, come previsto dai trattati, è garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare e che questo obiettivo non deve essere compromesso. Infine, le conclusioni hanno evidenziato l’importanza di tenere conto delle specificità regionali ed evitare qualsiasi onere amministrativo non necessario nell’elaborazione del quadro di certificazione, che dovrebbe essere il più semplice e trasparente possibile.