“I cardiologi si preparino ad affrontare il probabile aumento dell’obesità che seguirà alla pandemia” e gli Stati si preparino a “intraprendere un’obbligatoria azione globale a sostegno di una dieta sana e di un’attività fisica per incoraggiare le persone a tornare a corretti stili di vita”.
Queste le conclusioni di un articolo italiano sul cosiddetto “Effetto Pandemia”, pubblicato sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition (Gruppo Nature) e condotto da ricercatori dell’Università Modena e Reggio Emilia.
“A causa dell’ansia della paura di carenza di cibo, durante una pandemia le persone tendono ad acquistare maggiormente alimenti confezionati e di lunga durata piuttosto che alimenti freschi. Ciò porta a un aumento di peso e a una riduzione dell’assunzione di antiossidanti” ovvero frutta e verdura fresche, la cui assunzione, tipica nella dieta mediterranea, contrasta l’ipertensione e l’aterosclerosi.