Obiettivo centrato: la minuscola ma affidabile vespa samurai è già in azione contro la cimice asiatica, l’insetto parassitaresponsabile di gravi danni all’agricoltura, in primis la frutta, per risarcire i quali proprio in questi giorni la Regione, tramite Agrea (l’agenzia per i pagamenti in agricoltura) sta versando sui conti correnti degli imprenditori agricoli dell’Emilia-Romagna i primi 40 milioni di euro di indennizzi.
Sono infatti promettenti i primi riscontri delle indagini svolte dai tecnici del Servizio fitosanitario regionale che hanno consentito di verificare sul campo l’avvenuto insediamento nei siti di lancio dell’Emilia-Romagna di Trissolcus japonicus, questo il nome scientifico del piccolo insetto antagonista naturale della cimice, dopo l’avvio nell’estate 2020 del programma regionale di lotta biologica.
Un progetto, quello decollato nel giugno scorso con il “lancio” in un’azienda di Campogalliano (Mo) dei primi 110 esemplari di Vespa samurai (100 femmine e 10 maschi), che finora ha consentito di liberare nell’ambiente circa 66 mila insetti utili mediante 300 “lanci” lungo i cosiddetti corridoi ecologici (siepi, are verdi, boschetti, ecc.), siti dove la cimice depone le sue uova che vengono poi parassititate, e quindi rese innocue, dalla preziosa vespina.
Un grande lavoro di squadra, il progetto regionale di lotta biologica alla cimice, che ha visto la messa in campo di una task force composta da numerosi soggetti, a partire dal Servizio fitosanitario regionale e dal Consorzio fitosanitario di Modena che, con la regia nazionale del Crea-DC (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), si sono occupati del coordinamento e dell’immissione nell’ambiente del nemico naturale della cimice. Un prezioso supporto è venuto anche dalle Università di Bologna, di Modena e Reggio e dai tecnici delle principali organizzazioni di produttori ortofrutticole dell’Emilia-Romagna.