L’Italia si posiziona al 16° posto nella classifica mondiale dei Paesi più colpiti dalla crisi climatica nel trentennio 1995-2024, secondo il Climate Risk Index di Germanwatch.
Negli ultimi 30 anni, fenomeni estremi legati al cambiamento climatico hanno causato migliaia di morti e danni economici, e in Italia i rischi più gravi derivano da siccità, alluvioni e frane. L’anno peggiore per il Paese è stato il 2023, ma anche il 2024 è stato segnato da ondate di calore fatali.
L’Italia è seconda in Europa per impatti climatici, superata solo dalla Francia nella classifica di Germanwatch.
Le analisi evidenziano che la vulnerabilità italiana è dovuta sia alla sua posizione geografica che alla fragilità dei territori, in particolare montani e costieri.
Globalmente, tra il 1995 e il 2024, quasi 830.000 persone sono morte a causa di eventi climatici estremi, con perdite economiche per circa 4.500 miliardi di dollari.
Le ondate di calore risultano la causa principale di mortalità, seguite da tempeste e inondazioni sempre più intense.
Germanwatch sottolinea che anche le grandi potenze non sono esentate: gli USA sono al 18° posto, mentre Cina e altri Paesi emergenti mostrano grande esposizione.
Secondo gli esperti, l’Italia deve rafforzare le politiche di adattamento climatico per proteggere i cittadini e le infrastrutture, riducendo la vulnerabilità agli eventi estremi.


