
I ricercatori dell’università di Wageningen studiano da dieci anni l’impiego delle farine di larve di insetti nell’alimentazione di polli e suinetti.
In particolare, le larve della mosca “Black Soldier” contengono chitina, chitosano, acido laurico e peptidi antimicrobici, con potenziali effetti benefici sulla salute degli animali.
Studi in vivo hanno mostrato che, sostituendo il 10% della soia con farina di larve nella dieta dei broilers infettati da Clostridium perfringens, gli animali recuperano meglio e più rapidamente.
Nei suinetti infettati da Escherichia coli, i risultati sono meno evidenti ma comunque non negativi.
Due progetti finanziati dal Ministero olandese approfondiscono le proprietà antimicrobiche e la riduzione dello stress termico. L’uso delle larve come proteina alternativa risulta anche sostenibile: richiede meno acqua e terreno rispetto alla soia e può valorizzare sottoprodotti biologici, promuovendo l’economia circolare e riducendo le emissioni di gas serra.