
Nel corso degli ultimi dodici anni, la Regione Emilia-Romagna ha messo in atto una straordinaria iniziativa che ha trasformato le eccedenze alimentari in un prezioso strumento di solidarietà. Grazie al sistema informatizzato S.I.R., attivo sin dal 2012, sono state salvate e redistribuite oltre 160mila tonnellate di frutta e verdura, di cui 120mila provenienti da produttori locali.
Il modello S.I.R. è nato con l’obiettivo di recuperare i prodotti ortofrutticoli ritirati dal mercato nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC), contribuendo al contempo a prevenire crisi di mercato e a combattere lo spreco alimentare. Questa strategia innovativa ha fornito un sostegno concreto alle fasce più fragili della popolazione, garantendo che il cibo in eccedenza non andasse sprecato, ma trovasse nuova vita nelle mense e nelle associazioni di solidarietà.
Riconosciuto a livello europeo come best practice, il sistema S.I.R. si è affermato come uno dei pilastri del progetto Lowinfood, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon 2020. In una collaborazione internazionale, la Regione ha lavorato fianco di 27 partner europei provenienti da 12 paesi, tra cui università ed enti di ricerca, start-up innovatrici, aziende del settore alimentare ed enti pubblici coordinati dalla Università della Tuscia, capofila di progetto. La Regione Emilia-Romagna è stata individuata come partner privilegiato per le attività consolidate nella prevenzione degli sprechi alimentari e per l’esperienza maturata nel sistema informatizzato di gestione dei ritiri dal mercato e donazione di prodotti ortofrutticoli freschi, ritenuta estremamente all’avanguardia sul panorama europeo.