Per affrontare la sfida ambientale dell’alimentazione di una popolazione in crescita, risulta fondamentale avvalersi di nuove fonti proteiche: affinché sia possibile soddisfare la crescente domanda, infatti, l’attuale produzione di proteine dovrà raddoppiare entro il 2050.
Risulta pertanto essenziale trovare fonti proteiche alternative e sostenibili che possano essere prodotte in modo economico e in quantità tali da rispondere alle crescenti esigenze dell’industria alimentare e dei mangimi. Le proteine monocellulari, come le cellule di lievito, le microalghe e gli insetti, sono tutte prospettive interessanti in tal senso.
Un progetto finanziato dall’UE ha esaminato come sia possibile introdurre su larga scala gli alimenti e i mangimi derivati da queste fonti nel mercato.
NextGenProteins ha aiutato diverse piccole aziende che stanno cercando di entrare nel mercato degli alimenti o dei mangimi mettendo a loro disposizione una serie di consulenti esperti, tra cui in materia di ricerca e sviluppo.
Il progetto ha preso in considerazione e perfezionato i processi alla base della produzione di proteine utilizzabili da microalghe, fonti monocellulari come il lievito e insetti.
Il team ha rilevato che l’attenzione alla competitività dei prezzi, la promozione delle credenziali di sostenibilità, un buono sviluppo dei prodotti e il marketing sono tutti fattori chiave per ottenere una maggiore fiducia. La sostenibilità ambientale, tuttavia, non è sufficiente. L’analisi compiuta dal progetto ha messo in evidenza preoccupazioni da parte di molti interlocutori in relazione ai prezzi degli ingredienti proteici alternativi, da cui si evince l’importanza fondamentale che riveste anche la sostenibilità economica.