La Commissione europea ha finalmente riconosciuto la necessità di ridurre l’impiego di nitriti e nitrati per conservare vari prodotti di origine animale – i.e. carni, prodotti a base di carne, preparazioni di carni e di prodotti ittici, formaggi (1) – ma al contempo sta ora valutando la possibilità di disciplinare i conservanti naturali al pari degli additivi alimentari di sintesi chimica.
Si paventa così il rischio di interrompere il percorso virtuoso di molti operatori che sono già riusciti a eliminare o comunque ridurre in misura sostanziale i nitriti e nitrati – e così, l’esposizione dei consumatori alle pericolose nitrosammine (2) – grazie all’impiego di ‘batteri buoni’ non OGM, come i fermenti lattici, che sono in grado di competere e inibire lo sviluppo di microrganismi patogeni.
Il nuovo regolamento adottato il 6 ottobre dalla Commissione europea parla chiaro: i nitriti e nitrati presenti negli alimenti dovranno ridurre approssimativamente del 20% i limiti
I nitriti e i nitrati presenti negli alimenti devono essere diminuiti: lo dice un regolamento adottato il 6 ottobre dalla Commissione europea che riduce approssimativamente del 20 per cento i limiti per l’uso di questi additivi alimentari. La misura rientra nell’ambito del Piano europeo di lotta contro il cancro che ha come obiettivo centrale la protezione della salute dei cittadini europei: nitriti e nitrati sono, infatti, sostanze che, una volta introdotte nell’organismo, possono trasformarsi in nitrosammine potenzialmente cancerogene.