I Posti di Controllo Frontalieri (P.C.F.) sono Uffici veterinari periferici del Ministero della Salute che, dal dicembre 2019, con l’adozione del regolamento (UE) 2017/625 sui controlli ufficiali hanno sostituito i Posti d’Ispezione Frontalieri (PIF). I P.C.F. sono riconosciuti ed abilitati, secondo procedure dell’Unione, ad effettuare i controlli veterinari su animali vivi, prodotti di origine animale, alimenti di origine non animale, mangimi, materiali e oggetti destinati a venire a contatto con alimenti (MOCA) provenienti da Paesi terzi e destinati al mercato dell’UE o in transito verso altri Paesi terzi con le modalità di cui al regolamento (UE) 2017/625 e dei relativi atti delegati e di esecuzione e del decreto legislativo 2 febbraio 2021, n° 24. Con l’entrata in applicazione del D.Lvo 24/2021 le competenze degli Uffici periferici del Ministero della Salute – Uffici di Sanità Marittima e di Frontiera (USMAF) nel settore dei controlli all’importazione di alimenti di origine non animale e di materiali e oggetti a contatto con alimenti (MOCA) sono state trasferite ai P.C.F.
Al 31 dicembre 2022 risultano essere abilitati ai controlli 28 P.C.F.
Complessivamente l’attività viene svolta, in relazione alle esigenze geografiche e commerciali, presso 8 aeroporti e 20 porti. Il personale di taluni Uffici veterinari periferici opera contemporaneamente presso sedi portuali e aeroportuali di posti di controllo frontalieri (es. P.C.F. Venezia porto e P.C.F. Venezia aeroporto).
Nel 2022 sono state importate sul territorio italiano, attraverso P.C.F. italiani, 40.932 partite di animali, prodotti di origine animale (o.a.) e mangimi di origine animale da oltre 100 Paesi terzi con un leggero decremento pari al -2,2% rispetto all’anno precedente.
I prodotti della pesca con 28.284 partite (69,1%) rappresentano il gruppo merceologico più numeroso seguito dai mangimi e integratori con 3.446 partite (8,4%), dalle carni con 2.784 partite (6,8%), dagli animali vivi con 1.928 partite (4,7%), ecc.
Le carni ed i prodotti a base di carne, con 2.784 partite per un totale di circa 45.355 tonnellate, rappresentano il terzo gruppo merceologico in ordine di importanza.
La classifica cambia parzialmente se si prendono in considerazione i quantitativi importati: carni bovine (37.752 ton.), prodotti a base di carne o di frattaglie (2.662 ton.), partite miste di carni e frattaglie di varie specie (2.418 ton.), ecc.
Le partite di animali importate (1.928) possono essere distinte, in due grossi gruppi merceologici: animali di interesse agricolo-zootecnico e altri animali quali pesci tropicali/ornamentali, animali da affezione, animali da laboratorio, invertebrati ecc. Gli animali vivi non agricolo-zootecnici 1.910 partite rappresentano quindi il 99,1% delle partite di animali vivi.
Tra i prodotti di o.a. non destinati al consumo umano le voci merceologiche più importanti sono costituite da alimenti per cani o gatti condizionati per la vendita al minuto (3.182 partite) e pelli di bovini, ovini, equidi, ecc. (933 partite).
A seguito dei controlli veterinari sulle merci provenienti da Paesi terzi, le merci possono essere:
- importate nel mercato interno dell’Unione Europea (UE);
- introdotte nell’UE presso destinazioni controllate;
- respinte al di fuori del territorio dell’Unione Europea, distrutte o trasformate ai sensi del Regolamento (UE) 2017/625.
Emerge che nel 2022 sono state respinte 150 partite di merci pari allo 0,4% circa delle partite presentate all’importazione. La percentuale è di poco superiore a quella dell’anno precedente (0,2%).
Nel 2022 i P.C.F. italiani hanno sottoposto a controllo per l’importazione sul territorio nazionale 40.932 partite di animali, prodotti di origine animale (o.a.) e mangimi di origine animale da oltre 100 Paesi terzi con un decremento del -2,2% rispetto all’anno precedente.
In relazione alla tipologia di controllo (documentale, di identità, fisico, di laboratorio), sono risultati prevalere i respingimenti causati da carenze documentali con percentuali analoghe a quelle riscontrate nel 2021: il 64,7% è stato effettuato a seguito di controllo documentale, il 20,7% a seguito di controllo fisico, il 3,3% a seguito di controllo di laboratorio ed il restante 11,3% per altri motivi.
Nel 2022 i P.F.C. italiani hanno sottoposto a controllo per l’importazione sul territorio nazionale 187.807 partite di alimenti e mangimi di origine vegetale e MOCA. La media percentuale del controllo di laboratorio rispetto al totale delle partite sottoposte a controllo fisico è stata nel 2022 dell’88,5%. I respingimenti, in numero di 373 partite di merci sono risultati pari allo 0,2% circa delle partite presentate all’importazione. In relazione alla tipologia di controllo (documentale, di identità, fisico, di laboratorio), sono risultati prevalere i respingimenti causati da positività a seguito di controlli di laboratorio: il 45% è stato effettuato a seguito di controllo documentale, il 3% a seguito di controllo fisico, il 32,4% a seguito di controllo di laboratorio ed il restante 19,6% per altri motivi.
Per quel che riguarda gli Uffici Veterinari per gli Adempimenti degli obblighi Comunitari (U.V.A.C.) sono essere state segnalate 2.337.995 partite di merci (-4,4% rispetto l’anno 2021) che rappresentano un volume di più di quaranta volte superiore a quello delle partite importate dai Paesi Terzi.
Il 40,7% delle partite è rappresentato da prodotti della pesca (951.117 partite), il 25,3% da latte, derivati e altri prodotti di origine animale (o.a.) destinati al consumo umano (591.526), il 21,1% da carni (493.086 partite), il 10,2% da altri prodotti di origine animale non destinati al consumo umano (238.174 partite), il 2,7% da animali vivi (64.092 partite).
I controlli vengono effettuati dal personale veterinario delle AA.SS.LL. sulla base delle direttive degli U.V.A.C. che spesso operano d’intesa con gli Assessorati alla sanità delle Regioni e Province autonome. Oltre ai controlli disposti dagli U.V.A.C., dei quali si riferisce nella presente relazione, ci possono essere controlli disposti autonomamente dalle Regioni o dalle AA.SS.LL.
Nell’anno 2022 sono state sottoposte a controlli documentali e fisici n. 6.139 partite pari allo 0,26% delle partite introdotte dai Paesi UE. La percentuale dei controlli documentali e fisici varia a seconda della tipologia di merce raggiungendo i livelli più elevati su additivi per mangimi e premiscele di additivi per mangimi (6,86%) e sugli ovini (6,52%). Le percentuali di controllo sono piuttosto alte anche sugli equidi (5,68%), sul pollame (5,61%), sugli altri animali vivi (5,44%) e sui suini (5,34%), mentre per tutte le altre tipologie di merci la percentuale di controllo è inferiore al 3% delle partite segnalate. La percentuale complessiva dei controlli, pari allo 0,26%, ha avuto un decremento rispetto all’anno 2021 (0,29%).