Col termine comune di sali minerali si indicano quei nutrienti inorganici e non energetici (siccome non forniscono energie “non fanno ingrassare”), indispensabili per il benessere degli individui. I minerali sono elementi indispensabili, come attivatori delle reazioni biochimiche, per la realizzazione di tutti i processi chimici e metabolici che permettono la funzione di tutte le nostre cellule.
Le fonti attraverso le quali l’uomo si rifornisce di sali minerali sono l’acqua e i cibi, sia animali che vegetali.
L’assorbimento dei sali minerali avviene nell’intestino e una loro carenza può derivare da diete sbilanciate o da un alterato assorbimento a livello intestinale, provocato, a volte, dalla contemporanea assunzione di alimenti ricchi in fibre, fitati, ossalati e tannini che, legandosi ai minerali, ne compromettono l’assorbimento e/o ne facilitano l’eliminazione con le feci.
Una situazione simile, di ridotto assorbimento, può realizzarsi anche attraverso l’uso indiscriminato e scorretto di integratori, anche solo di vitamine e sali minerali, che fornendo quote non bilanciate dei vari elementi ne alterano l’assorbimento, favorendo quello di alcuni a scapito di altri (si tratta di una vera e propria competizione tra i vari minerali per essere assorbiti dalle cellule intestinali)
Il fatto che i sali minerali siano presenti praticamente in tutti gli alimenti e date le bassi dosi giornaliere per il buon funzionamento del nostro organismo, i soggetti che hanno un regime alimentare vario ed equilibrato non dovrebbero andare in contro a carenze e pertanto non dovrebbero avere bisogno di integratori specifici.
Per un’ottimale assunzione di minerali gli alimenti dovrebbero essere mangiati freschi, quando possibile, preferendo quelli di stagione. Anche la cottura ricopre un ruolo fondamentale, poiché, essendo i minerali “sensibili” alla diluizione, gli alimenti andrebbero cotti al vapore o in poca acqua, per il tempo minimo necessario.
E RICORDA: NON SERVE “INTEGRARE” SE RIESCI AD AVERE UNA ALIMENTAZIONE SANA ED EQUILIBRATA!
La biodisponibilità (velocità con cui una sostanza è assorbita dall’organismo) di un prodotto sintetico è SEMPRE inferiore a quella di un prodotto naturale. I cicli di produzione e lavorazione industriale, inoltre, possono rappresentare un rischio per la salute (contaminanti e residui tossici)