Nel corso dell’anno le notifiche pervenute attraverso il RASFF sono state 4588, a fronte delle 3783 del 2020, 4000 del 2019, 3622 segnalazioni del 2018, 3759 del 2017, 2925 del 2016, 2967 del 2015.
Occorre inoltre rilevare che gran parte delle notifiche registrate quest’anno è fondamentalmente riconducibile all’emergenza ossido di etilene riscontrato come ETO o il suo metabolita 2-cloro etanolo in semi di sesamo o in additivi utilizzati in prodotti derivati, con ben 468 notifiche originali, e che ha visto il coinvolgimento di tutti i Paesi europei.
Tra le 4588 notifiche del 2021, 1456 sono state le Border Rejection (pari al 31,7%) e le Allerta 1455 (pari al 31,7%) che hanno riguardato prodotti distribuiti sul mercato; mentre le restanti riguardano notifiche di informazione (1004 riguardano informazioni per attenzione e 673 informazioni per follow up).
Complessivamente, 4084 notifiche hanno riguardato l’alimentazione umana, 234 l’alimentazione animale e 270 i MOCA.
Va ricordato che il sistema di allerta è attivato anche a seguito di non conformità rilevate dall’operatore del settore alimentare nell’ambito delle attività di autocontrollo. Nel 2021 tali notifiche sono state 1151 (pari al 25,1%). Anche in questo caso l’elevata percentuale delle notifiche attivate in autocontrollo è riferibile all’ETO.
L’Italia quest’anno ha trasmesso attraverso il RASFF 387 notifiche, pari al 8,4%, e risulta il quarto Paese membro per numero di segnalazioni inviate.
I prodotti italiani oggetto di allerta europea sono stati 172 (125 nel 2020 e 146 nel 2019). Dall’analisi delle segnalazioni RASFF del 2021 si evidenzia che un elevato numero di notifiche riguarda la presenza di residui di pesticidi (1251), seguite da microrganismi patogeni (774) e dalle micotossine (449).
Le salmonelle sono state riscontrate principalmente in pollame, frutta secca e semi, prodotti della carne ed erbe e spezie, mentre la Listeria monocytogenes principalmente in preparazioni a base di carne, prodotti a base di latte e in prodotti della pesca. Le micotossine riguardano principalmente la presenza di aflatossine in frutta secca seguita da frutta e vegetali ed erbe e spezie.
Per gli alimenti di origine nazionale (172) il maggior numero di irregolarità è dovuto a contaminazioni microbiologiche (63 pari al 35%), residui di pesticidi (37 pari al 20,6%), corpi estranei (19 pari al 10,6%), allergeni non dichiarati in etichetta (11 pari al 6,1%), metalli (11 pari al 6,1%), composizione (8 pari al 4,4%), additivi (7 pari al 3,9%), e micotossine (6 pari al 3,3%). Tra i contaminanti microbiologici, il maggior numero di notifiche ha riguardato Salmonella spp., Listeria monocytogenes ed Escherichia coli. È quindi evidente la necessità per gli Operatori del Settore Alimentare di porre una maggiore attenzione alla riduzione dei pericoli negli alimenti attraverso una più efficace attività di autocontrollo compresa la verifica dei fornitori e delle materie prime.
Fonte:
Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi – Relazione Annuale 2021