La Regione Emilia-Romagna al termine della Cabina di regia per la siccità, che si è svolta martedì 21 giugno, ha dichiarato lo stato di crisi regionale. Si tratta del primo passo, quello successivo sarà la richiesta dello stato di emergenza nazionale per assistere la popolazione e gli interventi urgenti.
Nella stessa serata il presidente Bonaccini ha firmato il decreto.
Intanto è in arrivo un’ordinanza tipo da parte di Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi Idrici e rifiuti) per i Comuni per evitare gli sprechi nell’utilizzo dell’acqua.
La situazione più difficile al momento è quella in agricoltura dove proseguono gli investimenti del “piano invasi” (programmazione 2018-2020), per un importo di 250 milioni di euro, già al 65% di attuazione.
E sono in arrivo dal Pnrr 355 milioni di euro per i Consorzi di bonifica.
L’osservato speciale resta il Po, soprattutto per quanto riguarda i livelli misurati in località Pontelagoscuro, che afferiscono all’approvvigionamento idropotabile di Ferrara e Ravenna. In quest’ottica, è fondamentale che i livelli del Cer (il Canale Emiliano Romagnolo) non scendano al di sotto di 2,58 metri sul livello de>Altre criticità rilevate riguardano le valli Taro e Ceno, nel parmense, e la val d’Arda nel piacentino. Del monitoraggio di queste situazioni specifiche e degli interventi, in corso e in caso di necessità, si occupa la Cabina di regia.
Infine, Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti) diffonderà ai Comuni un’ordinanza “tipo” da adottare per limitare gli sprechi d’acqua.