Il report della Food and Agriculture Organisation delle Nazioni unite (Fao) e del World Food Programme (Wfp), pubblicato lunedì 6 giugno, rivela per prossimo trimestre un quadro molto difficile dal punto di vista alimentare, con il serio rischio di diverse crisi.
La situazione attuale a livello globale, con le difficoltà dovute agli strascichi della pandemia di Covid-19 che si uniscono all’incertezza dovuta alla guerra in Ucraina, è la causa principale dell’aumento dei prezzi di generi alimentari e carburante.
Il report mette in evidenza la situazione di grave rischio che si presenterà in 20 Paesi, dove l’aumento dei prezzi di cibo e carburante sarà particolarmente acuto e si combinerà con una diminuzione della produzione a causa di shock climatici come siccità o alluvioni.
In cima alla lista si trovano luoghi già noti da tempo per le difficoltà nell’approvvigionamento alimentare come Yemen, Etiopia, Nigeria e Sud Sudan, che sono classificati come ‘allerta massima’. Tuttavia, dall’ultimo resoconto di gennaio sono stati aggiunti nuovi paesi come Afghanistan, Somalia e Kenya.
Oltre a questi, il report include anche una serie di nazioni definite “ad altissima preoccupazione, con condizioni critiche e in deterioramento”. Tra queste sono incluse la Repubblica democratica del Congo, dove quasi 26 milioni di persone rischiano di affrontare condizioni di grave insicurezza alimentare, ma anche Haiti, Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania, Niger, Sudan, Siria.