L’echinococcosi è una malattia parassitaria che colpisce più di 1 milione di persone. La malattia può manifestarsi in diverse forme a seconda della specie di parassita che ne è la causa: si riconosce una forma alveolare (causata da E. multilocularis), una forma cistica (causata da E. granulosus sensu lato) e una forma neotropica (causata da E. vogeli e E. oligarthra). L’Organizzazione Mondiale della Sanità assiste i diversi Paesi nello sviluppo ed implementazione di strategie per il controllo dell’echinococcosi. L’echinoccosi alveolare umana è una grave zoonosi di natura parassitaria provocata dalla forma larvale di E. multilocularis, un parassita delle volpi, che può infettare anche i cani. Cani e volpi infetti eliminano il parassita nell’ambiente con le feci. L’uomo si può infettare sia per contatto diretto con un cane parassitato, sia attraverso l’ingestione di acqua e alimenti contaminati. La parassitosi, anche se ancora poco diffusa, viene attualmente considerata in Europa come zoonosi emergente. Secondo i dati pubblicati nell’ultimo report EFSA, nel 2019 in Europa, i casi di echinococcosi alveolare accertati sono stati 751, in leggero calo rispetto agli anni precedenti. Per quanto riguarda la positività delle volpi, su 6.326 animali campionati, il 13.6% è risultato positivo per la ricerca di E. multilocularis. In Italia manca un sistema di sorveglianza dell’echinoccocosi alveolare, per cui non sono disponibili dati relativi ai casi umani, mentre la prevalenza nelle volpi è calcolata tra l’1-10%.
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Valutazione annuale della sorveglianza di Echinococcus multilocularis
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