Il Piano Nazionale Residui viene predisposto annualmente dal Ministero della salute sulla base delle indicazioni previste dalle norme europee e viene attuato a livello locale grazie alla collaborazione delle Autorità competenti regionali e locali, degli Istituti zooprofilattici sperimentali e dei Laboratori nazionali di riferimento.
Il Piano Nazionale Residui (di seguito PNR) è un piano di controllo che si attua in Italia per ricercare i residui delle sostanze farmacologicamente attive e di contaminanti chimici negli animali vivi, nei loro escrementi e nei fluidi biologici, negli alimenti per animali e nell’acqua di abbeveraggio nonché nei tessuti e negli alimenti di origine animale.
Il campionamento si effettua nella fase di allevamento degli animali e nella fase di prima trasformazione dei prodotti di origine animale.
Gli obiettivi del PNR sono i seguenti:
1) svelare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate;
2) evidenziare i casi di somministrazione di sostanze non autorizzate o utilizzate a condizioni diverse da quelle autorizzate;
3) verificare la conformità degli alimenti rispetto ai limiti massimi di residui e tenori massimi, fissati dalle norme comunitarie e nazionali, per i medicinali veterinari, per i prodotti fitosanitari e per i contaminanti ambientali.
Le categorie animali e i prodotti di origine animale oggetto di indagine nel PNR sono i seguenti: bovini, suini, ovi-caprini, equini, volatili da cortile, conigli, selvaggina allevata, selvaggina cacciata, acquacoltura, latte, uova e miele.
Oggetto di indagine sono i prodotti di origine animale, in cui vengono ricercate le sostanze farmacologicamente attive autorizzate nei medicinali veterinari, le sostanze vietate (come quelle ad effetto anabolizzante) e i contaminanti ambientali. Nel 2020 nell’ambito dell’intera attività del Piano Nazionale Residui, sono stati prelevati 32.564 campioni, di cui: 30.029 in attuazione del Piano mirato 1.555 in attuazione dell’Extrapiano 980 prelevati su sospetto, per un totale di 401.682 determinazioni analitiche.
I campioni sono stati analizzati sia per sostanze del gruppo A, sostanze ad effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate, che per sostanze del gruppo B, medicinali veterinari e agenti contaminanti. I campioni che, nell’ambito del Piano mirato, hanno fornito risultati irregolari per la presenza di residui sono stati complessivamente 27, pari allo 0.1 % del totale dei campioni prelevati.
Per quello che riguarda le non conformità riscontrate, l’andamento è in linea con i risultati degli ultimi anni, con percentuali di irregolarità leggermente inferiori rispetto a quelli registrati in ambito comunitario.
Il Piano Nazionale Residui rappresenta uno strumento utile nel contrasto al fenomeno dell’antibioticoresistenza in quanto, monitorando la presenza di residui di farmaci veterinari, e quindi di antibiotici, nei prodotti di origine animale, permette di verificare il corretto uso del farmaco in allevamento, in termini di rispetto dei tempi di attesa, corretta registrazione dei trattamenti ed eventuali usi illeciti o impropri. Nel PNR vengono ricercati i residui di antibiotici nel muscolo (prelevato al macello) di bovini, suini, ovicaprini, equini, pollame, conigli e selvaggina allevata, nel muscolo di pesci allevati in acquacoltura (trote, specie eurialine), nel latte (vaccino, bufalino e ovicaprino), nelle uova e nel miele.
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Fonte:
Piano nazionale per la ricerca dei residui relazione contenente i risultati dell’anno 2020