Per la prevenzione dell’infezione da virus SARS-CoV-2 le misure restrittive via via più stringenti, che hanno aumentato la quantità di tempo che trascorriamo a casa, hanno agito da volano per i fattori di rischio comportamentali legati all’uso di fumo e di alcol, in forte incremento in tutto il mondo.
Dal consumo di un bicchiere di vino a tavola, contestualmente ai pasti, che è per molti parte integrante dell’alimentazione e di una vita sociale oggi impedita, a quello di quantità maggiori e sempre crescenti di consumo di alcol testimoniate dall’incremento delle vendite di alcolici e superalcolici (+180%), anche con consegne a domicilio, il passo è stato (ed è) brevissimo, imprudente e inconsapevole dei rischi a cui si è maggiormente esposti.
È inoltre fondamentale smentire con l’evidenza scientifica le fake news che circolano riguardo inesistenti proprietà benefiche dell’alcol nei confronti del virus SARS-CoV-2 ed evidenziando gli effetti negativi che anche quantità moderate di sostanze alcoliche possono avere sull’organismo e sulla sicurezza personale e collettiva.