Un nuovo rapporto di OMS, UNICEF e International Baby Food Action Network (IBFAN) rimarca la necessità di un impegno ancora più forte contro la promozione dei sostituti del latte materno.
Infatti, sebbene 136 dei 194 Paesi analizzati abbiano adottato qualche tipo di misura legale legata al Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno e alle successive risoluzioni adottate dall’Assemblea Mondiale della Sanità, solo 79 Stati proibiscono la promozione dei sostituti del latte materno nelle strutture sanitarie e solo in 51 sono in vigore disposizioni che vietano la distribuzione di forniture gratuite o a basso costo all’interno del sistema sanitario.
Sono ancora meno i Paesi che hanno proibito la sponsorizzazione di meeting di associazioni professionali scientifiche e sanitarie da parte dei produttori di sostituti del latte materno (19).
Ricordiamo che l’attuale raccomandazione è l’allattamento esclusivo per i primi 6 mesi, dopo dei quali i bambini dovrebbero continuare l’allattamento – e mangiare altri cibi nutrienti e sicuri – fino ai 2 anni o oltre.
Per maggiori informazioni leggi il documento completo “Marketing of Breast-Milk Substitutes: National Implementation of the International Code”.