A metà giugno è uscita la Relazione Annuale 2018 del Sistema Rapido di Allerta (Rasff) dell’Unione Europea.
Per quanto riguarda le importazioni sono state notificate 73 “irregolarita” in alimenti importati dalla Spagna, 44 dalla Francia, 32 dalla Cina, 23 dalla Turchia e numeri più bassi da altri Paesi comunitari e extracomunitari.
Il dato più sorprendente è che i controlli effettuati dalle Autorità italiane sui nostri alimenti destinati all’esportazione hanno portato a 70 notifiche. Questo dato può essere interpretato in modi diversi. Da un lato dobbiamo essere soddisfatti del nostro sistema di controllo che in modo imparziale non esita a denunciare qualsiasi forma di irregolarità, sia essa nazionale, sia essa di importazione. Nel ricordare che poche decine di irregolarità sono ben poca cosa rispetto all’enorme volume degli alimenti commercializzati, si può ipotizzare che esse dipendano da “incidenti” che fortunatamente sono prontamente rilevate dagli organi di controllo.
Passando in rassegna gli alimenti risultati irregolari ai controlli italiani, il primato spetta al pesce e ai prodotti ittici con circa 150 notifiche, la frutta secca e i semi con 40, dalla frutta e i vegetali con 28 e a seguire altri alimenti.