Non sono in pochi a pensare che il Covid-19 può essere curato assumendo in modo del tutto naturale alimenti contenenti Quer o Resv come ad esempio le cipolle o il vino. Tali convinzioni sono sorte a seguito della diffusione dei risultati di ricerche scientifiche che hanno dimostrato la capacità di queste due sostanze di inattivare o uccidere alcuni virus. Gli studi sono stati condotti in vitro, in altre parole i virus sono stati fatti crescere in “provetta” e sono stati messi a contatto con la Quer o il Res. In tali condizioni si è visto che le due sostanze sono in grado di “bloccare” i processi di riproduzione dei virus provocandone l’arresto dello sviluppo e/o la morte.
Come accennato tale attività è stata accertata con studi in vitro. Si tratta di un approccio sperimentale fondamentale per capire il meccanismo di azione dei farmaci. A questa fase preliminare devono seguire studi più completi di efficacia e sicurezza da condurre su animali da laboratorio prima di passare alla sperimentazione clinica sull’uomo. L’eventuale autorizzazione all’impiego come farmaco è rilasciata dalle Autorità Sanitarie nazionali e internazionali.
La procedura da seguire è descritta in modo molto accurato in Linee Guida definite a livello internazionale.
Pensare alla possibilità di combattere il Covid-19 consumando alimenti contenenti Quer o Resv è al momento utopistico anche perché, ove fosse dimostrata la loro efficacia per via alimentare, per ottenere qualche effetto bisognerebbe mangiare diversi kg di cipolle e/o bere qualche decina di litri di vino!