Tra le malattie infettive che colpiscono l’uomo, più di 1.700 provengono dagli animali.
Gli eventi zoonosici, dopo la loro insorgenza come fenomeni sporadici limitati principalmente alle aree rurali, rappresentano oggigiorno un’emergenza globale. La frequenze delle pandemie zoonosiche, di cui il COVID-19 è la più recente in ordine di tempo, può essere attribuita in parte anche alle attività umane: la creazione di enormi allevamenti intensivi, l’uso spropositato di antibiotici, la deforestazione, il consumo di carne ottenuta da animali selvatici e il commercio illegale di animali rappresentano le principali cause di insorgenza e di trasmissione di malattie zoonosiche dagli animali all’uomo.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Public Haelth, è stato sviluppato nell’ambito del progetto europeo BIOCRIME, campagna di prevenzione, lotta ed informazione sul traffico illegale di animali da compagnia e sui rischi sanitari legati a questo tipo di commercio proibito, ma ancora largamente diffuso. Lo scopo è stato quello di valutare il livello di conoscenza del concetto di One Health, includendo anche il potenziale rischio zoonosico proveniente dal commercio illegale di animali da compagnia e selvatici, tra studenti adolescenti provenienti da 6 diversi Paesi: Italia, Austria, Slovenia, Germania, Mauritius e Giappone.
Per fare questo, è stato selezionato un campione rappresentativo di 656 studenti di età compresa tra 11 e 13 anni, a cui è stato sottoposto un questionario compilato in forma anonima. Dopo aver frequentato due ore di lezione teorico-pratiche, gli studenti hanno compilato nuovamente il questionario, in modo da valutare l’efficacia dell’insegnamento.
Dai risultati dei questionari è emerso che il 28.96% degli studenti non era a conoscenza del fatto che molte delle malattie che colpiscono l’uomo provengono dagli animali, mentre il 32.16% non sapeva cosa fosse una zoonosi. Inoltre, la circolarità del concetto di One Health in relazione alla trasmissione delle malattie dagli animali all’uomo e viceversa, non era chiara agli studenti, che hanno risposto in modo errato con una percentuale molto alta, pari al 31.40 e 59.91 rispettivamente.
Dopo aver frequentato due ore di lezione pratico-teorica, il numero di risposte corrette è aumentato del 21.92%.
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