Il Ministero della Salute ha pubblicato i “Dati di vendita dei medicinali veterinari contenenti sostanze antibiotiche. Risultati del progetto ESVAC, Anni 2017 – 2018”. La relazione si focalizza sugli antibiotici che rappresentano, per il fenomeno dell’antibioticoresistenza, il problema di maggiore impatto nel nostro Paese e per il quale sono più urgenti le azioni di prevenzione e controllo. Sono utilizzati i termini generici antimicrobico e antimicrobico-resistenza per coerenza con le espressioni adoperate nei contesti europei e internazionali.
Con l’emanazione del Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR 2017-2020), la strategia veterinaria, avviata già nel 2012, è ora inglobata in tale contesto più ampio, nel pieno rispetto dell’approccio “One Health”. Il settore veterinario concorre al raggiungimento dell’obiettivo generale comune, vale a dire la riduzione della frequenza delle infezioni da microrganismi resistenti agli antibiotici, prefissandosi obiettivi specifici in diverse aree di interesse.
È ormai noto che l’uso prudente e responsabile degli antimicrobici è essenziale per limitare la comparsa della resistenza antimicrobica nella zootecnica.
Pertanto, un rafforzamento della sorveglianza delle vendite e dell’uso dei medicinali veterinari in generale, e di quelli contenenti sostanze antibiotiche in particolare, rappresenta uno dei punti di forza della strategia veterinaria, che mira a perseguire gli impegni governativi di riduzione:
• ≤ 30% consumo di antibiotici totali
• ≤ 30% consumo di antibiotici somministrati per via orale
• ≤ 10% consumo di Antimicrobici di Importanza Critica (Critically Important Antimicrobial – CIA)
• consumo di colistina a un livello di 5 mg/PCU
In questo contesto, si riportano importanti progressioni. L’impegno del governo a ridurre il consumo degli agenti antimicrobici negli animali, con target fissati nel PNCAR 2017-2020, rappresenta un valido punto di partenza. L’anno di riferimento è appunto il 2016 e i presenti dati possono essere già interpretati come la conseguenza di azioni pianificate e attuate negli anni immediatamente precedenti.
Target di riduzione al 2020:
• >30% consumo di antibiotici totali
• > 30% consumo di antibiotici somministrati per via orale
• > 10% consumo di antimicrobici di importanza critica (CIA)
• consumo di colistina a un livello di 5 mg/PCU
Dal 16 aprile 2019, l’Italia si è dotata del sistema informativo di tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati, che comprende anche la ricetta elettronica veterinaria (REV). I dati così rilevati, nello specifico quelli relativi al consumo di antibiotici, confluiscono nel sistema integrato ClassyFarm, finalizzato alla categorizzazione dell’allevamento in base al rischio di sviluppo di antibiotico-resistenza. L’elaborazione di tali dati consente la definizione di indicatori di rischio (DDD – Defined Daily Dose) in relazione all’uso e al consumo di antibiotici, utili per mirare i controlli ufficiali a realtà chiaramente a rischio.