In data 17 aprile 2020, il Ministero della Salute ha redatto le “Linee guida per la gestione di animali da compagnia sospetti di infezione dal SARSCoV2”.
Nel comunicato si legge “Nonostante, allo stato attuale, non vi siano evidenze scientifiche che gli animali possano rappresentare un rischio di trasmissione del virus SARS-CoV-2, agente eziologico del Covid 19, per l’uomo poiché la via principale della trasmissione di detto virus è il contagio interumano, tuttavia l’OIE (Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale) ha raccomandato di utilizzare l’approccio One Health per condividere informazioni ed effettuare una valutazione del rischio mirata a decidere, sotto il profilo epidemiologico e qualora le risorse siano disponibili, se testare un animale da compagnia che ha avuto contatti stretti con una persona/proprietario infetto da Covid-19”.
Le indicazioni e i chiarimenti contenuti nelle Linee-guida hanno, anche, lo scopo d’impedire possibili congetture, pregiudizi e speculazioni che porterebbero ad una immotivata zoofobia, prevenendo così fenomeni di abbandono degli animali d’affezione come cani e gatti con conseguente aumento del randagismo.
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